RACCONTACI LA TUA / Clemeno

Dietro ad ogni opera c'è un mondo da scoprire: vogliamo farvi conoscere l'esperienza, i pensieri, i commenti, le storie di chi partecipa alle esposizioni di LeArtiPossibili.

Angela Clemeno
Vi presentiamo la partecipata testimonianza di Angela Clemeno, artista e nostra socia che espone alcune sue riflessioni riguardanti il progetto LeArtiPossibili e gli sviluppi del suo percorso artistico

Ho conosciuto LeArtiPossibili tramite il bando di partecipazione all’esposizione “LANA dal bianco al nero” del 2022. Sono sempre alla ricerca di occasioni per esprimermi e confrontarmi, questa volta con mio stupore si trattava di un ambito, quello delle fibre tessili, che mi appassiona da sempre.
Questa è stata la prima spinta, ma poi ho letto e visitato il sito dell’associazione e ho visto quante attività e l’originalità del progetto, ancora più convinta di cimentarmi, ho realizzato da zero un’opera per questa occasione. La mia formazione artistica parte da una passione che mi accompagna da sempre, che ho ammaestrato e affinato con gli studi, passando dalla laurea in scultura e che prosegue ancora oggi. Questo percorso più di altri ti consente di sperimentare molto, anche materie ingombranti e inusuali, ma io prediligo la modellazione allo scalpello, che sia creta o materiali affini al tessile, fibre o un insieme di questi. Da principio avevo timore nell’ unire medium apparentemente lontani e non tradizionali, ma come fosse un romanzo, oggi ogni mia opera deve avere il giusto ritmo, la trama che intendo raccontare con i materiali deve rappresentare simbolicamente quella parte del racconto. Quindi una scultura in terracotta può dialogare con la seta e il gesso con l’uncinetto.
Partecipare alle iniziative de LeArtiPossibili significa trovarsi a casa, percorrere un sentiero familiare che porta alla condivisione con persone che hanno trovato nell’arte un ristoro. La forma delle esposizioni biennali per me è molto interessante e anche un piacevole modo di collegare la propria vita di un biennio ad un progetto pieno di aspettative piacevoli, di dialogo e comunione. Il mio percorso artistico è individuale, ma sento molto il significato del collettivo, ho avuto esperienze con il disagio psichico e ho affiancato una psicologa nella pratica dell’arte terapia, da lei ho imparato molto, la mia formazione in questo campo è qualcosa che porto ancora oggi come bagaglio prezioso.
A chi ho coinvolto in queste esposizioni è piaciuto molto l’allestimento e le idee che hanno arricchito lo spazio in mostra, altri hanno voluto sapere di più e tenevano a partecipare e vedere anche l’installazione collettiva, dove ho raccontato e confrontato le opinioni su Girotondi Cromie Condivise.

La mia scultura tessile intitolata “Dal nero al bianco e viceversa” che ho presentato nel 2022 all’esposizione dedicata alla lana, è un autoritratto interiore, una figura bloccata ai piedi con il nero e in alto con lana cardata bianco avorio, dove si immaginano braccia, mani e testa in un groviglio, ma anche in una nuvola accogliente e soffice dove affondare i pensieri sul futuro, da cui uscire vittoriosi una volta trovato il bandolo della matassa. Sull’addome è presente una cicatrice cucita con il filo nero, in corrispondenza della mia, essa parla della malattia e della guarigione, anche se a volte racconta il dolore, altre volte rappresenta il mio essere qui nonostante tutto.
Attualmente, su quest’onda, sono al lavoro su altre tre sculture tessili che uniscono la riflessione sul dolore al suo superamento.