FIBRE. ARTE E LIMITI

23.01.2024 - Le Arti Possibili
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FIBRE, ARTE E LIMITI di Barbara Pavan
Nell'incontro pubblico "La possibilità del limite" che si è tenuto sabato 21 ottobre 2023 nei giorni dell'esposizione dell'installazione collettiva GIROTONDI | CROMIE CONDIVISE, Barbara Pavan – curatrice e critica d’arte specializzata in Fiber Art - ci ha proposto le sue riflessioni sul rapporto tra Fiber Art e limite.

È difficile parlare di limite e parlare di arte perché sono due termini che si negano l’un l’altro. L’arte non riconosce limite se non nel superamento dello stesso, negandone l’esistenza. La visione del mondo, della materia e del tempo di un artista è per sua natura senza limiti. Pensate a un filo e al suo limite: Maria Lai con un filo ha legato una comunità alla montagna! L’artista ha una visione della realtà totalmente nuova, superando e liberando dal limite che ognuno di noi s’impone o gli è imposto dall’esterno.

La Fiber Art, per sua stessa natura, supera una serie di limiti: il primo è la materia stessa. Chiunque di noi, pensando alla lana, all’uncinetto, o alle tecniche e ai materiali della Fiber Art, pensa a ciò che indossiamo, alla nonna e alla dote, e non pensa a un’installazione di Janet Echelman che è, a tutti gli effetti, un monumento permanente nelle città europee.

Soprattutto, ed è il motivo per cui me ne occupo da tanti anni, la Fiber Art supera il limite del mondo femminile. Lavorare d’ago è stata, per secoli, un’attività attribuita e associata al femminile e, in quanto femminile, considerata arte minore. La sola scelta di utilizzare un medium che è tradizionalmente legato alla dimensione domestica, funzionale o hobbistica delle donne e farlo diventare un medium per creare arte visiva o Arte maggiore è già il superamento di un limite. La seconda grande ondata femminista a cavallo degli anni ’60 e ’70 utilizzò proprio questo linguaggio femminile per irrompere nell’arte: non fu scelta la pittura o la scultura che rappresentavano il mondo tradizionale maschile dell’Arte. È una rivoluzione che sfonda quel limite che chiudeva la donna solo in certi ambiti: quando si esprimeva in modo creativo, non aveva altra possibilità che il centrino, la decorazione della casa o i vestiti per i figli.

Gran parte delle artiste lavora il tessuto in riutilizzo, quindi sfondando un altro limite: quello della fine della materia. Non si tratta solo di riciclo, ma della creazione di una nuova funzione per quel materiale, trasformandolo completamente in altro.

Anche il tempo è un limite superato dagli artisti che scelgono la Fiber Art attraverso il recupero e l’elaborazione di una memoria familiare o identitaria. È ancora in corso a Milano una mostra di Sarah Zapata, un’artista americana con radici peruviane che, con le sue opere di Fiber Art, parla d’identità e di culture usando tessuti e tecniche della tradizione. Il nostro sapere è cresciuto dalla voce delle donne che si aggregavano per cucire. L’ago e il filo sono uno strumento potentissimo: l’intreccio lega generazioni differenti. Una delle grandi perdite che abbiamo nella società contemporanea è la perdita dell’esperienza degli anziani. Nella Fiber Art invece l’esperienza del passato diventa un grande valore: molti artisti utilizzano le vecchie doti, addirittura i vecchi panni mestruali, per narrare una storia femminile e testimoniare un passato che c’è stato e al quale viene data una voce che guarda al futuro.

Come dimostra questa installazione di LeArtiPossibili “Girotondi Cromie Condivise”, un'unica grande opera partecipata e relazionale, la Fiber Art supera un altro limite: quello dell’autorialità dell’arte. Dal Rinascimento in poi l’artista firma le sue opere e la firma diventa importante quanto l’opera. La Fiber Art è una tecnica che usa un materiale che è tra i più democratici: tutte le culture del mondo hanno fatto arte con il tessile, facendo dell’intreccio veicolo di creatività.

La Fiber Art non è un’arte femminile ma femminista, e questa è la ragione per cui ho scelto di occuparmene in modo esclusivo. Per la prima volta le donne hanno dato all’arte contemporanea uno strumento tipicamente femminile, che viene utilizzato anche dagli artisti uomini, e che dà voce a generazioni di donne a cui non è stata data la possibilità di sperimentare, creare ed esprimersi attraverso l’arte.
Grazie

 

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